sabato 16 novembre 2013

Essere o non essere

Essere genitore e' un'esperienza unica. Non ho ancora capito chi apprende di piu' : se mia figlia da me o io da lei.
 Quando affermo quanto sopra , affermo una verita' troppo grande per essere compresa dai non-genitori e dai genitori ''non-vedenti''. Quando un genitore si indigna con un altro perche' ad un anno e mezzo appena tua figlia non va all'asilo nido, in quanto per un bambino e' un bene relazionarsi coi suoi simili e ricevere milioni di stimoli ogni giorno oppure quando il genitore si vanta perche' la sua bambina a 3 anni fa gia' nuoto , canto e tip tap mentre tu chissa' se riuscirai a sostenere economicamente solo i bisogni essenziali della tua; mi sento a disagio e scopro in me sensazioni contrastanti. Che un figlio stia con la propria madre non e' forse la cosa migliore che si possa fare per un bambino piccolo? Che ricevere tutti i miliardi di stimoli che offre questa societa' non e' forse sottoporre ad un bombardamento che poi non non e' cosi' salutare? Che rendere un bambino in grado di integrarsi perfettamente in una societa' che cade in frantumi non significa forse lobotomizzare un' ennesima pedina nell'enorme scacchiera del sistema? Che la scusa di far apprendere e svolgere le piu' svariate attivita' , senza dubbio divertenti , ad un bambino cosicche' una madre possa avere tempo per il lavoro e vantarsi di tutte le cose belle che fa il figliol prodigo non e' forse una forma di egoismo ''sano'' , di esibizionismo e di vanita' ? Elementi che finiscono per essere trasmessi interamente ai propri figli facendone un individuo ''nella norma''. Ogni volta che insegniamo ai nostri figli le stesse cose che hanno dato forma a questo posto malato tramandiamo l'eredita' malsana che ci ha portato dove siamo , perdendo la speranza che creando individui migliori questo mondo si possa salvare . Ogni volta che come genitori abbiamo paura di insegnare qualcosa di diverso priviamo il mondo di un nuovo Lennon , Mandela , Kennedy , Ghandi ...Ed ogni volta che si parla a se stessi in questo modo si scopre l'incoerenza dentro se stessi e nelle proprie parole facendo raffiorare i sensi di colpa per tutte le volte che per pigrizia hai messo tuo figlio davanti ai cartoni cosi' potevi lavare i piatti in santa pace. Ci vuole una certa sicurezza , convinzione nelle proprie credenze e una buona dose di risposte alle domande della vita per essere sicuri di cosa sia giusto tramandare di noi stessi e cosa non lo sia...

2 commenti:

  1. Non esiste una cosa giusta o sbagliata perché ogni famiglia è diversa dall'altra, ogni bambino è un mondo a se anche quando sono fratelli. Non pensare agli altri, non guardare cosa fanno gli altri genitori. In poche parole fottitene. L'importante è provare a restare saldi nei valori e nelle esperienza che possano un domani far diventare questi nostri figli cittadini rispettosi del mondo.

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  2. Sacrosante parole anche se ci sono tante cose da dire ...se continui a seguirmi le commentiamo insieme! Grazie della visita...apprezzo molto, a presto...

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